Con la dimissioni del Presidente della Regione Erik Lavevaz, formalizzate nell’ultimo Consiglio Regionale, si è ufficialmente aperta la crisi politica in Regione. Si tratta di crisi politica perché dal punto di vista amministrativo la Giunta non ha patito, se non parzialmente, queste turbolenze politiche.
Ora si apre dunque una fase nuova, che deve concludersi entro 60 giorni pena il ritorno alle elezioni, cosa questa da evitare perché non è il momento di elezioni, ma il momento di fornire risposte ai valdostani e alle valdostane.
La tanta evocata responsabilità deve diventare realtà non in 60 giorni ma
prima. Di responsabilità non se parli solo ma la si pratichi. Da questo punto di
vista il PD e il gruppo dei Federalisti Progressisti hanno dimostrato la propria
credibilità nel corso di questa legislatura. Una politica pragmatica per dare risposte, per consentire ai valdostani di ragionare in prospettiva per uscire da un periodo storico molto complesso fatto di pandemia, guerra e crisi
energetica. Continueremo a farlo, avendo ben chiaro al tempo stesso che non
parteciperemo ad ammucchiate o a soluzioni pasticciate. Da questa crisi si esce con il rafforzamento di una maggioranza che ha lavorato bene,
scrivendo un nuovo programma da qui a fine legislatura, fissando i termini
temporali entro i quali si darà corpo alle varie questioni, prima su tutte la
riforma di una legge elettorale del tutto inadeguata.
È l’unico modo per salvare la politica che in questo momento non gode certo di grande credibilità. E l’unico modo per immaginare il futuro di questa regione. Basta personalismi, basta crisi al buio, basta sacrificare il futuro in nome di qualsivoglia tornaconto personale. O le forze responsabili di questa regione sapranno farlo oppure ancora una volta la vecchia politica, la politica autoreferenziale avrà vinto. Noi faremo di tutto perché tutto ciò non accada.
Noi siamo fatti così: mettiamo prima l’interesse generale dei valdostani e delle valdostane.