Con un voto unanime della Direzione Regionale il PDVDA ha approvato una propria proposta di legge da mettere sul tavolo per un’ampia discussione.
Alle mistificazioni politiche e alle menzogne circolate nei giorni scorsi il PDVDA preferisce rispondere con una proposta di legge elettorale che mette a disposizione di tutte le forze politiche, sia a quelle presenti in Consiglio Regionale, sia a quelle non rappresentate.
“Nei prossimi giorni, quando la proposta di legge sarà completata nei suoi dettagli, la condivideremo con tutti. L’approvazione di una legge elettorale che coniughi stabilità e rappresentanza di genere deve essere patrimonio di un’ampia maggioranza” commenta il segretario regionale Luca Tonino.
Il PDVDA ritiene inoltre che se qualche «maîtres chez nous» vuole a tutti i costi rivendicare posizioni politiche marginali che avrebbero come unico risultato quello di tornare a votare con il sistema elettorale attuale (che si è dimostrato del tutto inefficace) lo faccia, lo scriva 5 volte al giorno sui social, e indichi sempre come il peggiore dei mali i Democratici valdostani.
Il PDVDA continuerà, invece, a pensare che gli avversari siano nel campo della destra, anche se, evidentemente, non è così per tutti. Peraltro utilizzare tutte le assisi, anche quelle non competenti, per strumentalizzare il tema della parità di genere dimostra ancora una volta come il tema venga utilizzato per un riscontro mediatico quotidiano senza occuparsi di merito.
La proposta del PDVDA prevede, per rendere più governabile la Regione, un sistema proporzionale con premio di maggioranza: alla coalizione o lista che ottiene il 50% dei voti vengono attribuiti 23 seggi su 35; nel caso in cui nessuno raggiunga tale soglia, si procede ad un turno di ballottaggio tra i primi due e la lista o coalizione che vince al ballottaggio ottiene 23 seggi. Rimane una soglia di sbarramento del 5% per accedere in Consiglio regionale.
Quanto al tema della parità di genere si propone di aumentare la presenza di donne in lista fino al 50%, di introdurre la doppia preferenza di genere e di prevedere la presenza di entrambi i generi in Giunta.
Infine qualche piccolo correttivo più marginale riguarda la possibilità di candidarsi in regione al compimento dei 18 anni (oggi è 21) e l’abbassamento del numero di firme per presentarsi alle elezioni per le liste che non sono presenti in Consiglio regionale.
Il PDVDA, prima del formale deposito in Consiglio della presente proposta di legge, intende illustrarla alle altre forze politiche di maggioranza evidenziando loro la volontà di trovare una sintesi condivisa su un tema così rilevante, ma evidenziando altresì che il tema della parità di genere diventa dirimente.
Così come diventa dirimente lavorare su un sistema elettorale che consenta ai cittadini di conoscere prima gli schieramenti alle elezioni e, all’esito dello spoglio, individuare subito chi ha vinto e chi ha perso.