Sta per finire un anno complesso e impegnativo. Non si tratta della solita frase di fine anno, ma credo che per il Paese lo sia stato davvero.
Ѐ stato il primo anno intero in cui il governo presieduto da Giorgia Meloni ha guidato l’Italia. Un Paese in cui non ci riconosciamo e che ha oggettivamente è un Paese peggiore rispetto a quello passato.
Vorrei spiegare sommariamente il perché in 3 questioni:
- è sicuramente un Paese più diviso. Da questo punto di vista il Governo ha tagliato lo stato sociale venendo meno anche ad impegni elettorali. Lo ha fatto senza una strategia ma facendo cassa sui più poveri, su quelli in difficoltà, su quelli che in un momento di crisi già barcollavano. Stop al reddito di cittadinanza e nessuna misura compensativa, muro incomprensibile su reddito minimo. Insomma ognuno se la deve cavare e se non ce la fa pazienza;
- sul tema della credibilità internazionale credo che si sia toccato il fondo con la posizione sul MES (l’Italia è l’unico Paese che non ha aderito). Una posizione incomprensibile, tutta ideologica e che ci relega a un ruolo marginale. Non bastano le gite fuori porta dei vari ministri per recuperare un ruolo che non ci appartiene più;
- la scarsa attenzione alle questioni ambientali è disarmante. Regna una confusione assoluta e nessuna idea di futuro. Il cambiamento climatico e le conseguenti emergenze idrogeologiche che rappresentano un vero dramma in questo Paese e che richiederebbero ingenti finanziamenti hanno visto una contrazione dei fondi anche a fronte di risorse PNRR.
Sono tre piccoli esempi ma sintomatici dell’idea di Paese e della totale mancanza di un’idea prospettica. Contro questa deriva del Paese non sarà sufficiente solo una forte opposizione, ma dovremo immaginare una proposta di governo alternativa che sulla questione dei temi possa coinvolgere le forze politiche che non partecipano al governo. Ѐ una sfida importante ed essenziale per cambiare il verso di questo Paese.