Abbiamo partecipato all’evento organizzato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Valle lo scorso 10 gennaio 2023 con il Prof. Nando Dalla Chiesa.
Il Presidente Alberto Bertin (gruppo FP-PD) ha portato avanti in questi anni un gran lavoro sulla legalità e sull’osservatorio antimafia della nostra regione.
Tra le attività anche una collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta che ha portato alla realizzazione della prima edizione del progetto di educazione alla legalità che ha coinvolto studenti e studentesse del corso di scienze politiche che sono stati insigniti del titolo di “giovani ambasciatori della legalità”.
“È stato dimostrato che nella nostra comunità è presente una locale di ‘ndrangheta, per questo è necessaria una consapevolezza collettiva. Ognuno deve fare la sua parte per contrastare questo fenomeno, non solo le forze dell’ordine. I giovani ambasciatori per questo sono un punto di riferimento importante per la nostra regione” ha dichiarato il Presidente Bertin.
Educare alla legalità è così semplice come può sembrare? È la domanda che è stata posta a Dalla Chiesa.
La narrazione di negazione dei fenomeni mafiosi hanno contribuito a provocare dei disastri nel nostro Paese. Le cose si raccontano anche dicendo che non ci sono – ha affermato Dalla Chiesa – citando anche chi ha lottato per cambiare la narrazione, tra i quali Piersanti Mattarella. La Sicilia comprese perfettamente cosa significava quel delitto, e reagì con l’educazione alla legalità. Nacque proprio in quell’occasione una legge per finanziare la scuola antimafia. Una legge che nasce da un trauma.
Il messaggio è stato chiaro: la mafia è il nemico del futuro dei giovani.
L’educazione alla legalità non è una minaccia, ma la legalità deve essere una promessa per le future generazioni. I giovani devono sapere che ci saranno un giudice, una legge, che impediscano a chi delinque di fare ciò che vuole.
La scuola ha fatto la differenza per iniziare a cambiare la narrazione di negazione dei fenomeni mafiosi. Il movimento antimafia è nato proprio nella scuola, grazie al lavoro di molti insegnanti. Uno spirito di comunità che nasce all’interno della comunità scolastica.
Un altro messaggio chiaro emerso dal discorso di Nando Dalla Chiesa è l’importanza di pensare a un futuro che non preveda scorciatoie, che sia privo di raccomandazioni. È importante farcela con le proprie forze e le proprie fatiche.
La chiave della diffusione delle mafie al nord sta nel fatto che hanno trovato culture compatibili, non complici.
L’unico modo per contrastarla è impedirgli di trovare dei varchi. Una società che crede in certi valori non è compatibile col sistema mafioso, se attecchisce è perché quei valori sono deboli.
La raccomandazione non è mafia, ma è uno strumento importante della mafia. Perché la mafia entra negli enti pubblici con una raccomandazione. È un elemento di compatibilità. È una scorciatoia che consente di fare carriera senza meriti. Questo sistema consente di far attecchire i sistemi mafiosi perché trovano compatibilità.
Gli ambasciatori di legalità stanno mettendo in piedi un percorso di nuova narrazione fondamentale e importante, che consenta alle nuove generazioni di scardinare un sistema di illegalità.