Sorprende la proposta del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, rispetto alle classi separate di potenziamento per alunni stranieri in caso di deficit linguistici ed eventualmente matematici. La proposta di Valditara è ideologica, inaccettabile e inapplicabile.
Non crediamo nelle classi di serie A e di serie B. Separare gli studenti stranieri dai coetanei italiani non può e non deve essere la via percorribile. La scuola è inclusiva, accessibile e plurale, valorizza le differenze e non le penalizza.
Per favorire una didattica universale e all’interno di essa percorsi multipli e individualizzati, il primo strumento disponibile è diminuire il numero di alunni per classi. La scuola valdostana è in questo senso un esempio virtuoso: nell’anno scolastico ’22-’23 conta una media di 18 studenti nelle secondarie di secondo grado, 19 nelle secondarie di primo grado e circa 15 alla primaria. Numeri molto differenti da quelli a cui è abituata la scuola italiana che vede anche più di 30 studenti nella stessa stanza.
All’interno delle nostre istituzioni, poi, lavorano mediatori linguistici e culturali per facilitare l’inserimento degli stranieri, assistere gli insegnanti e le famiglie. Senza contare che i docenti, che già da anni lavorano per competenze, individuano obiettivi specifici di apprendimento in caso di bisogni educativi, quali ad esempio la difficoltà di lingua.
Il grande sforzo per tenere aperte le piccole scuole di montagna è un ulteriore elemento che garantisce un’attenzione specifica su ciascuno studente e su ciascuna studentessa, così che possano essere offerti strumenti didattici sempre più idonei al singolo.
La scuola valdostana, strutturata sul bilinguismo, facilita e favorisce l’apprendimento delle lingue, il confronto tra esse e la capacità di superare gap linguistici, dati questi testimoniati dai risultati delle prove INVALSI di ogni ordine e grado, in cui le classi valdostane hanno ottimi piazzamenti sia in
italiano sia in inglese.
Fondamentali sono i percorsi che consentono agli alunni e alle alunne di approfondire alcuni argomenti con i docenti. I corsi pomeridiani organizzati per colmare alcune lacune nelle differenti materie esistono da tempo e portano i propri frutti. Ben diverse però le classi differenziate che rischiano di ghettizzare gli stranieri e gli studenti e le studentesse in maggiore difficoltà.