Donne Dem Valle d’Aosta: rappresentanza di genere nella legge elettorale regionale

Ieri sera al Salone Ducale di Aosta si è svolto il primo evento pubblico della Conferenza Regionale delle Donne Democratiche. Al centro del dibattito la rappresentanza di genere nelle istituzioni e la prossima legge elettorale regionale. La partecipazione delle donne alla vita politica è condizione imprescindibile per garantire una democrazia inclusiva, partecipata e agita. Sono intervenute durante la serata Clotilde Forcellati, Delegata regionale alla Conferenza Nazionale delle Donne Democratiche per la Valle d’Aosta, Assessora alle politiche sociali, abitative e alle pari opportunità del Comune di Aosta, che ha introdotto e moderato il tavolo; Lorella Verrastro, Portavoce della Conferenza Regionale delle Donne Democratiche; Antonella Barillà, componente dell’esecutivo della Conferenza Regionale delle Donne Democratiche ed esperta di politiche di genere e di pari opportunità; Fabiola Megna, componente per il Partito Democratico della Consulta Regionale per le Pari Opportunità, e Roberta Mori, Portavoce Nazionale della Conferenza delle Donne Democratiche.  Presenti alla serata, che ha visto una numerosa presenza di pubblico, anche alcuni consiglieri regionali e del Comune di Aosta. 

La serata ha messo in luce diversi temi, tra cui la necessità di promuovere una nuova legge elettorale in Valle d’Aosta che attraverso l’espressione della doppia preferenza di genere faciliti una maggiore e, se possibile, paritaria  presenza femminile in Consiglio regionale e successivamente anche Giunta regionale.  Si è parlato, scardinandoli, di stereotipi e di affermazioni che ancora oggi agiscono dietro la difficoltà di esprimere il proprio voto a una candidata di sesso femminile e che dimostrano contrarietà allo strumento della preferenza di genere. L’attenzione è stata portata sulla legge elettorale comunale (n.4 del 1995), che dalla sua entrata in vigore ha il permesso in tre consiliature di aumentare la presenza delle donne nelle amministrazioni comunali dal 24 fino al 38%. 

E’ fondamentale promuovere gli strumenti finalizzati alla condivisione del poteresottolinea Roberta Mori.Chiedere di porre la fiducia negli uomini e nelle donne è un atto di pedagogia del pensiero elettorale mosso dall’idea di fondo di promozione del cambiamento. Portare avanti una cultura ed una formazione di genere è un vezzo delle donne, ma è la lente femminista attraverso cui ogni decisione politica deve passare. Dobbiamo capire se le scelte compiute sono paritarie, se rafforzano le comunità e la democrazia”.

Un affondo ancora della Mori sulla differenza tra una leadership femminile e femminista:La prima centrata sul potere della singola, esalta esclusivamente la soggettività. La seconda è orizzontale, volta a comprendere la pluralità, si fa prossima per affiancare e dare voce a chi non ce l’ha, sostenendo il processo di autodeterminazione. E’ questa l’alternativa delle forze progressiste. Le donne portano un pensiero divergente che si inserisce in dinamiche sempre uguali a se stesse, sono acceleratrici di processi democratici”.

L’invito è la partecipazione già ora a tutti i livelli. Per discutere di temi riguardanti politiche attente alla valorizzazione delle differenze e alla parità di genere, è possibile iscriversi alla Conferenza Regionale delle Donne Democratiche attraverso il modulo o la piattaforma al link https://partitodemocratico.it/modulo-di-adesione-alla-conferenza-nazionale-delle-democratiche/ oppure contattando il numero 329 984 2150. La Conferenza, che oggi in Italia conta 14.500 iscritte, non prevede l’iscrizione al PD, è un luogo aperto di confronto e dibattito. 

Per informazioni: donnedemvda@gmail.com

 

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