Gioco d’azzardo, il punto con Osservatorio regionale sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso

Venerdi 19 luglio l”“Osservatorio regionale sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso”, istituito presso il Consiglio Valle nel 2022 per supportare l’attività di contrasto alle mafie e di promozione della cultura della legalita, ha organizzato un incontro per parlare di gioco d’azzardo.

Facendo seguito al piano triennale deliberato dalla Giunta due anni fa per la prevenzione e la cura del gioco d’azzardo patologico, è stata presentata da Claudio Forleo, responsabile dell’Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico e componente del Comitato tecnico dell’Osservatorio regionale antimafia, la relazione conclusiva della Commissione parlamentare antimafia che ha focalizzato analisi e considerazioni sul gioco nelle sue varie forme, legali e non. Alla serata hanno partecipato anche Bruno Trentin, Presidente dell’associazione Miripiglio Sos gioco d’azzardo, il Presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin e il Presidente del Consiglio del Comune di Aosta Luca Tonino.

Perché parlare di gioco d’azzardo in Italia è presto detto. Coinvolge 18 milioni di persone di cui circa un milione e mezzo manifesta sintomi da dipendenza. Sono 135 i miliardi di euro il volume delle puntate di tutti i giocatori nel 2022. E le previsioni sono in crescita toccando i 149 miliardi nel ‘23. Gli incassi erariali, i dati sono del 2019, ammontano a 11 miliardi e mezzo.  Con questi numeri il gioco d’azzardo doppia la spesa dell’istruzione e supera anche la sanità. 

Al di là dell’aspetto economico, quello sociale non è meno preoccupante. Le categorie più a rischio sono i giovani, facilitati dall’uso del web, e gli anziani, che nel 35% dei casi accedono a giochi di vario genere almeno una volta l’anno. Chi inizia a giocare , fatica a tornare indietro e il comportamento, oltre a essere a rischio di dipendenza,  conduce spesso al sovraindebitamento, all’alienazione e alla solitudine. 

Sono quindi le organizzazioni mafiose ad approfittare di questa situazione. E’ il controllo di sale giochi, punti scommesse e bar a consentire di infiltrare il territorio diffusamente, costruire reti con realtà imprenditoriali e colludere con la pubblica amministrazione. Il web ha poi costituito lo sviluppo definitivo di una serie di azioni illegali a struttura piramidale, si parte da chi gestisce gli indirizzi IP a chi piazza sul territorio dispositivi con specifici portali, siti e programmi. Il giro d’affari stimato è di 20 miliardi di euro annui a cui sono da aggiungere 500 milioni riciclati nel comparto legale. 

Forleo non si limita a presentare i dati. Le distanze minime dai luoghi sensibili e le ordinanze di limitazione degli orari sono due strumenti che negli ultimi dieci anni hanno in parte arginato il fenomeno. Ci sono le amministrazioni locali, il cui ruolo deve impostarsi in un’opera di formazione, informazione e sensibilizzazione dei cittadini. Tuttavia il punto sta nell’affrontare il problema con organicità, con una legge quadro che riordini il gioco d’azzardo. Il Governo, secondo Forleo, ha seguito la strada della legge delega, ha approvato sì il primo decreto legislativo sul tema ma senza nessun confronto con Regioni ed Enti locali. 

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