Caro Biagio,
a nome di tutti volevo subito dirti una cosa. Siamo qui tristi, impreparati, assolutamente inermi dal punto di vista emotivo perché di non vederti più non era contemplato. Per cui, in tutta onesta sarà dura e sarà complessa.
Quando si chiede di fare un ricordo di qualcuno che ci lascia, si tenta sempre di fare un elenco delle cose fatte. Un elenco per lo più asettico e impersonale. Oggi non sarà così, perché ti conosco e ti conoscono tutti molto ma molto bene e sappiamo tutti le cose importanti che hai fatto nella tua vita.
E allora oggi parliamo di te, del lato umano che ci mancherà tremendamente.
Siamo però sicuri che con il tuo sorriso contagioso, la tua ironia e con la tua voglia di vivere non apprezzeresti queste facce plumbee e quindi andiamo avanti, con il dolore nel cuore, ma provando ad avere anche un mezzo sorriso.
D’altronde un altro tuo lato caratteristico era l’essere positivo, immaginare che si potesse sempre migliorare, anche nei momenti complessi. Lo facevi quotidianamente al partito, luogo per te essenziale così come la tua famiglia. Abbiamo passato assieme una vita di partito e io non ricordo che sia sempre stata facile.
Ma anche nei momenti difficili non mancava mai e dico mai la tua capacità di trovare un elemento positivo su cui investire e in cui credere. In questi giorni con Tina abbiamo anche un po’ sdrammatizzato. Ogni tanto Tina ti diceva che la tua vera famiglia era il partito. Ce lo siamo sentiti dire tanti di noi questa frase, ma sono sicuro che tua moglie, la tua compagna di una vita te lo dicesse perché ti vedeva stanco e preoccupato e non per rimproverarti. Perché il tuo impegno sociale non poteva scindersi dalla tua vita. L’impegno nel sindacato, nella camera del lavoro di Milano, nell’amministrazione comunale di Chatillon e soprattutto nel partito. Una vita nel partito. In estrema sintesi potremmo direi da Enrico Berlinguer ad Elly Schlein, passando da mille personaggi di grande spessore che hai conosciuto e che ti hanno apprezzato.
Al partito ad Aosta il tuo ufficio è li, chiuso e lo apriremo assieme, senza fretta e con la delicatezza del caso.
Devo dire che il tuo senso di appartenenza al partito ha per me e per noi ancora oggi dell’incredibile. Un impegno non fideistico, perché quando c’era da criticare non ti sei mai tirato indietro, ma sempre pensando che quella comunità fosse la tua casa. Tutti i giorni in macchina a Verres, poi il treno fino ad Aosta, poi la passeggiata in via de Tillier con un buon caffè e poi al partito. Tutti i giorni, fino a poco tempo fa. Per non parlare poi delle feste dell’unità, delle campagne elettorali ed in ultimo la raccolta firme contro l’autonomia differenziata. Anche negli ultimi tempi, quando le condizioni fisiche non te lo permettevano non mancava mai una chiamata per dire: scusa ma oggi non posso venire.
Sei stato sempre in prima fila, e mai per te, ma sempre per il gruppo, per il partito, per la comunità. Per te questo non era oggetto di discussione si parlava di comunità e mai dei singoli. E da questo punto di vista abbiamo tutti da imparare. Occuparsi del mondo del lavoro, occuparsi del quotidiano complesso delle persone nella speranza di un mondo migliore, più equo e più accogliente. Un mondo di e per tutti.
Sono stati 79 anni intensi. Avremmo voluto festeggiare gli 80 assieme ai tuoi parenti che sono arrivati dalla Sardegna che voglio ringraziare ed abbracciare, ed invece siamo qui oggi. Un peccato ma vivremo non con il ricordo, ma del ricordo. Non saremo nostalgici, ma andremo avanti con te al tuo fianco. Faremo nostri i tuoi insegnamenti. Biagio credici non ti dimenticheremo, non dimenticheremo i tuoi parenti, non dimenticheremo le tue parole.
Infine grazie, grazie per aver condiviso con noi la tua vita, grazie per averci insegnato molto. Grazie per averci insegnato ad essere risoluti. Una tenacia in positivo. Un mix di Sardegna e Valle d’Aosta, terre che amavi, terre toste, per certi aspetti molto simili.
Fai buon viaggio caro Biagio. Chi dice che nella morte ci sia qualcosa di definitivo sbaglia. E non è un problema di fede o non fede, ma si deve fare riferimento a cosa resta. Ai ricordi, agli insegnamenti, ad un’idea di mondo che ti piaceva e che ci piacerà ancora. Ci mancherai tanto, non sarà facile. Ma qualche decennio passato assieme a tanti di noi non svanisce. Resta e si rafforza, perché le idee e gli ideali non muoiono, ma insegnano e ci indicano il futuro. Caro Biagio ora ti lasciamo andare per davvero. Sei stato un amico sincero e leale. Una persona di cui fidarsi. Mancherai a tanti, ma soprattutto a Tina, a tuo figlio Andrea con Nicole e Veronica, ai tuoi fratelli Giovanni, Ilario, Francesca e Domenica con le rispettive famiglie, ai cognati Paolo, Marco, Stefano e Gabriella con tutti i famigliari e ai figliocci Raphael e Daniele, a cui ci stringiamo tutti e a cui dedichiamo un pensiero particolare.
Ciao Biagio.