Lettera del Segretario: verso il 2025

Ci aspetta un anno impegnativo con un doppio appuntamento elettorale (elezioni regionali ed elezioni comunali).

Il 2025 si presenta come un anno complesso a fronte di una situazione politica in continua evoluzione. Non si illuda chi crede che la destra anche in questa regione non avrà un buon risultato elettorale. Anche in VDA soffia quel vento, e non bastano le riorganizzazioni interne a molte forze politiche. Il problema è tutto politico e come tale va affrontato. Per queste ragioni il PD VdA sta costruendo un programma che parte da un processo partecipativo aperto ai votanti delle primarie e a numerosi attori che operano in questa regione.
Con questa bozza di programma ci confronteremo con le forze politiche di centro sinistra per immaginare un’unità di intenti su temi strategici: la difesa della sanità pubblica (e più in generale di un sistema di welfare che garantisca le fasce più deboli), la difesa del territorio per il tramite di una serie di declinazioni che garantiscano un ecosistema fragile, e l’idea di uno sviluppo futuro che tenga dentro ragionamenti su turismo, agricoltura e industria. Un confronto che vada oltre le sigle, che non parta sempre e solo dai temi più divisivi, che metta fine ad una fase di questioni per lo più personali. Solo così potremo essere credibili a fronte di molte forze politiche avversarie che sui grandi temi del futuro dicono poco o nulla.
Certo è che ci vuole una cultura di governo, non perché obbligatoriamente si debba governare a tutti i costi, ma perché quello è l’obiettivo. Per questa ragione chi già oggi si tira fuori immaginando una sinistra di lotta, marginale e anche culturalmente minoritaria sbaglia. Non fa bene a nessuno. Servirà invece ad aprire le porta a questa regione a un governo delle destre che sta già dimostrando a livello nazionale l’inadeguatezza nel governare questa fase complessa del Paese. Basti pensare che le pensioni minime aumenteranno di meno di 2 euro al mese. Sono finiti i tempi in cui si urlava contro le accise o in cui si diceva che la riforma Fornero andava cancellata. Nulla di tutto ciò è stato fatto.
E allora almeno in questa regione proviamo a evitare che succeda qualcosa che non ci piace. Per questa ragione serve senso di responsabilità da parte di tutti. Non ci tireremo indietro da questo tentativo unitario che ha pagato anche in altre regioni. Lo faremo fino all’ultimo, consapevoli che è l’unica soluzione per mantenere vivo un centro sinistra valdostano, che al netto di letture tragiche della situazione attuale che come PD VdA non condividiamo, ha saputo dare in queste anni risposte efficaci alla nostra regione.

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