Il 7 dicembre 2022 è passato un anno dal Congresso di Sarre. Un anno non semplice, sia per le questioni regionali (di cui questa volta non parlo) sia per quelle nazionali che ci vedranno impegnati nei prossimi mesi in un’operazione difficile. Rilanciare il ruolo del Partito Democratico.
Lo dobbiamo fare in un Congresso che al momento ha definito le fasi che sono:
- 20/22 gennaio 2023 chiusura della fase costituente con approvazione del “Manifesto dei valori e dei principi” da parte dell’Assemblea Nazionale;
- 27 gennaio 2023 termine ultimo per la presentazione della mozioni congressuali e delle candidature;
- 27 gennaio/12 febbraio 2023 confronto tra i candidati e voto nei circoli per la selezione dei 2 candidati che andranno alle elezioni primarie;
- 19 febbraio 2023 primarie nazionali per l’elezione del Segretario/a del Partito Democratico.
In questi giorni la Segreteria sta lavorando per promuovere e organizzare il Congresso nella nostra regione. Lo facciamo in un periodo dell’anno difficile, e in un quadro generale politico complesso ma affascinante. Affascinante perché il Governo di destra ha un’idea diversa di paese rispetto al nostro, ed è quindi nostro compito ridefinire l’identità del PD e provare ad immaginare e promuovere un’idea di paese diversa da quella che oggi governa. Un compito difficile ma tocca a noi. Siamo l’unica forza veramente rappresentativo del centro sinistra al di là del fuoco incrociato che in questi giorni sta attaccando il PD. Lo dobbiamo fare ripartendo dai territori nei confronti dei quali dobbiamo fare di più. Mi piace pensare ad un Congresso aperto, un congresso di tanti, un congresso di tutti quelli che sperano in un paese aperto e plurale. Abbiamo poco tempo ma questo processo non finisce il giorno dell’elezione del nuovo segretario/a. Anzi quello sarà il giorno della ripartenza, che richiede un rinnovamento pesante della classe dirigente. Da questo punto di vista immagino e spero in un congresso coraggioso senza compromessi. Con altrettanta chiarezza devo dire che non so se sarà così, ma questa è un’esigenza vera per il PD. Lo dimostrano le vicende drammatiche di questi giorni legate alla tangentopoli del Parlamento Europeo che tutti noi viviamo con tanto imbarazzo.
Luca Tonino