Che la follia dei dazi USA possa non toccare la Valle d’Aosta è una semplificazione ingiustificata e che sottovaluta del tutto le ricadute che ci saranno anche nel nostro piccolo territorio.
Infatti i recenti dazi imposti dagli Stati Uniti rappresentano una significativa minaccia per l’export italiano, colpendo diversi settori chiave del Made in Italy.
Tra i comparti più vulnerabili figurano l’agroalimentare, l’automotive, la meccanica e l’industria siderurgica.
Proviamo ad analizzarli con qualche dato:
Agroalimentare: nel 2024, l’export agroalimentare italiano verso gli USA ha raggiunto i 7,8 miliardi di euro, con una crescita del 17% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, i nuovi dazi potrebbero causare una contrazione tra il 15% e il 30% per prodotti come vino, olio d’oliva, formaggi DOP, ortofrutta, pasta e pomodori trasformati, traducendosi in una perdita economica stimata di circa 2 miliardi di euro annui. In particolare, il vino italiano, che negli USA rappresenta un mercato da 1,7 miliardi di euro, potrebbe subire un contraccolpo significativo, favorendo concorrenti di altri paesi. Prosciutto valdostano, formaggi come la Fontina e vino DOC vda tutto bene?
Automotive: il settore automobilistico italiano, rappresentato da aziende come Stellantis, rischia perdite considerevoli a causa dei dazi già applicati sulle importazioni dal Messico e dal Canada, paesi in cui possiede importanti stabilimenti di produzione.
Le ripercussioni si estenderebbero anche al mercato interno, con aumenti dei costi di produzione e rincari per i consumatori. Le aziende della bassa valle che lavorano per conto di grossi gruppi automobilistici tutto bene?
Meccanica ed Elettronica: il settore metalmeccanico, che include la produzione di metalli di base, prodotti in metallo, computer, prodotti di elettronica, apparecchi elettrici, macchine per l’industria, robotica e mezzi di trasporto, vale circa il 7,1% del PIL italiano. L’industria elettronica ed elettrotecnica italiana, composta da circa 1.400 imprese e oltre 400.000 addetti, vale circa il 3,4% del PIL nazionale. Complessivamente, i settori meccanico ed elettronico contribuiscono per circa il 10,5% al PIL italiano nel 2018. Le aziende valdostane, anche molto innovative, che operano in questi 2 settori strategici, con i nuovi dazi USA che danneggiano pesantemente l’export tutto bene?
Industria Siderurgica: l’industria siderurgica italiana, che nel 2023 ha esportato acciaio per 600 milioni di euro e prodotti in ferro e acciaio per 1,5 miliardi di euro negli USA, rischia un contraccolpo significativo. Un aumento delle tariffe potrebbe mettere in crisi le imprese del settore, già colpite dalle difficoltà legate all’aumento dei costi energetici. A qualcuno il nome Cogne Acciai Speciali dice qualcosa?
Per sommi capi si può tranquillamente dire che l’imposizione dei dazi USA rappresenta una sfida cruciale per l’economia italiana, mettendo a rischio settori fondamentali del Made in Italy.
A questo proposito i sovranisti chez nous (FDI e Lega in primis) hanno per caso qualcosa da dire?