Non è facile ricordare Giulio Fiou che ha dedicato la sua vita alla politica senza per altro trascurare di coltivare altri importanti interessi.
Giulio si diploma al liceo artistico a Torino negli anni ’60 in seguito ha frequentato la scuola Cogne e, per un breve periodo, ha lavorato presso la stabilimento siderurgico di Aosta. Successivamente ha intrapreso la professione di insegnate di materie artistiche.
Innanzitutto Giulio era un valdostano, un valdostano di sinistra ispirato ai valori di libertà, eguaglianza, giustizia sociale e difesa dei più deboli, valori non desueti da rivitalizzare. Giulio si distingueva per un forte radicamento alla sua terra di origine accompagnato dalla consapevolezza della necessità di rafforzare l’autogoverno della Valle d’Aosta. Autogoverno da non intendersi come chiusura nei confini della regione, ma come capacità di confrontarsi con le dinamiche di un mondo in forte cambiamento.
La sua storia personale lo ha visto coinvolto ai massimi livelli nella CGIL, nel partito (PC, PDS, DS, PD) nelle istituzioni in qualità di sindaco di Aosta e di consigliere regionale.
È stato sindaco di Aosta dal 1992 al 1995, prima delle elezioni diretta dei sindaci quando il ruolo di sindaco era ancor più difficile a causa di ricorrenti instabilità di governo. In quegli anni c’è stata la realizzazione dell’ accordo di programma tra la Regione ed il Comune di Aosta che ha ridisegnato l’area Cogne, tutto ciò caratterizzato da un forte impegno per difendere l’autonomia nelle scelte del comune di Aosta difronte ad una regione spesso dominata da tendenze accentratrici.
Giulio si è caratterizzato come una personalità complessa e originale, unica per certi versi nella sinistra valdostana. Penso alla sua capacità di analisi, alla capacità di dialogo con le forze politiche, alla sua preparazione personale, alla sua lungimiranza e rettitudine morale, al suo costante impegno nel mettere l’interesse generale al centro dell’azione politica.
L’attività politica di Giulio era sostenuta della convinzione che per lo sviluppo della Valle d’Aosta e per un rafforzamento dell’autonomia e dell’autogoverno fosse fondamentale un collaborazione tra le forze della sinistra e le forze autonomiste, il PC prima e i Democratici di Sinistra poi e l’Union Valdotaine.
Tutto ciò in un rapporto di parità e non di sudditanza tra forze politiche, questo va sottolineato con forza. Evitare lo spostamento a destra dell’UV e del quadro politico valdostano è stata una preoccupazione costante di Giulio consapevole che questo avrebbe comportato una peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle categorie più deboli e svantaggiate.
Gli anni dal 1998 al 2008 sono stati un periodo di straordinarie riforme economico sociali che non ha avuto eguali negli anni successivi e Giulio ha partecipato attivamente a questa stagione di riforme( acquisizione e riconversione aree industriali – Cogne e Ilssa Viola – nascita CVA, elezione diretta dei sindaci, autonomia finanziaria dei comuni, norme in materia di urbanistica).
Giulio ed altri come lui erano convinti che una sinistra estremista e protestataria, incapace di proposte e di mediazione politica, non avesse la capacità di incidere nella politica regionale.
Giulio non ha mi inteso la politica come chiusura nei confini regionali ed è sempre stato attento a quanto avveniva al di fuori della nostra regione e del nostro paese. Era un convinto federalista ed ai principi del federalismo ha ispirato la sua azione politica. Insomma Giulio è stato un riformista di sinistra convinto delle proprie idee e coerente nei propri comportamenti.
Giulio era una persona disponibile, espansiva, attenta agli altri e con un forte senso dell’ospitalità. Intendeva il partito come una comunità in cui condividere ideali e responsabilità ma anche momenti di convivialità.
La sua casa e la sua cantina erano sempre aperte per un incontro conviviale ed una discussione politica.
Giulio non si occupava solo di politica. Aveva molteplici interessi e tra questi l’amore per l’arte e le cose belle derivante anche dalla sua formazione scolastica. Per dare risposta alla sua grande passione di vigneron con il fratello realizzò una caratteristica cantina nei sotterranei della sua casa, cantina che nel tempo è diventata luogo di incontri con amici e compagni ed occasione di indimenticabili veillà di Sant’Orso.
Vorrei ricordare infine il forte legame con la sua famiglia. Giulio è stato un “grande papà ed un grande uomo” come affermano orgogliosamente i sui figli Carla ed Andrea.
Giulio ci mancherai, mancherai ai tuoi cari e a tutti noi.
Ciao compagno Giulio