Giulio Fiou: il ricordo del Segretario Luca Tonino

Caro Giulio,

grazie per l’impegno giornaliero e sincero che hai speso per la comunità valdostana. È oggettivamente complesso scrivere in poche righe l’impegno nel Sindacato, nel Partito e nelle Istituzioni

Prima la CGIL, poi dal 1990 al 1992 il consiglio comunale di Aosta, con l’esperienza di Sindaco fino al 1995.

L’elezione nel 1998 in consiglio regionale, dove sei stato per due legislature nel gruppo Gauche Valdôtaine -Democratici di Sinistra, fino al 2008.

In tutto quel lasso di tempo l’impegno nel Partito, partendo dal PCI, dopo dei DS, i Democratici di sinistra e infine il PD.

Non è stato un percorso sempre semplice, perché dietro i modi gentili e pacati c’era una risolutezza di fondo rispetto alla collocazione del Partito e dei temi. Ma fa parte di chi sta in una comunità non a prescindere ma ci sta con le sue idee e per quelle idee lavora. Questo era forse il tuo tratto principale. Difendere il tuo pensiero che metteva assieme un profondo radicamento nella tua terra, ma la capacità di guardare anche oltre questa nostra regione e immaginare un futuro migliore per tutti. La tua valdostanità non ero un vincolo ma era uno strumento per capire meglio. Partire da una piccola realtà per aprirsi al mondo.

È questa un’intelligenza non comune che tutti noi ti abbiamo riconosciuto e che ci mancherà molto. Oggi possiamo tranquillamente dire che se ne va un pezzo della storia della sinistra valdostana.

Gioco d’azzardo, il punto con Osservatorio regionale sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso

Venerdi 19 luglio l”“Osservatorio regionale sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso”, istituito presso il Consiglio Valle nel 2022 per supportare l’attività di contrasto alle mafie e di promozione della cultura della legalita, ha organizzato un incontro per parlare di gioco d’azzardo.

Facendo seguito al piano triennale deliberato dalla Giunta due anni fa per la prevenzione e la cura del gioco d’azzardo patologico, è stata presentata da Claudio Forleo, responsabile dell’Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico e componente del Comitato tecnico dell’Osservatorio regionale antimafia, la relazione conclusiva della Commissione parlamentare antimafia che ha focalizzato analisi e considerazioni sul gioco nelle sue varie forme, legali e non. Alla serata hanno partecipato anche Bruno Trentin, Presidente dell’associazione Miripiglio Sos gioco d’azzardo, il Presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin e il Presidente del Consiglio del Comune di Aosta Luca Tonino.

Perché parlare di gioco d’azzardo in Italia è presto detto. Coinvolge 18 milioni di persone di cui circa un milione e mezzo manifesta sintomi da dipendenza. Sono 135 i miliardi di euro il volume delle puntate di tutti i giocatori nel 2022. E le previsioni sono in crescita toccando i 149 miliardi nel ‘23. Gli incassi erariali, i dati sono del 2019, ammontano a 11 miliardi e mezzo.  Con questi numeri il gioco d’azzardo doppia la spesa dell’istruzione e supera anche la sanità. 

Al di là dell’aspetto economico, quello sociale non è meno preoccupante. Le categorie più a rischio sono i giovani, facilitati dall’uso del web, e gli anziani, che nel 35% dei casi accedono a giochi di vario genere almeno una volta l’anno. Chi inizia a giocare , fatica a tornare indietro e il comportamento, oltre a essere a rischio di dipendenza,  conduce spesso al sovraindebitamento, all’alienazione e alla solitudine. 

Sono quindi le organizzazioni mafiose ad approfittare di questa situazione. E’ il controllo di sale giochi, punti scommesse e bar a consentire di infiltrare il territorio diffusamente, costruire reti con realtà imprenditoriali e colludere con la pubblica amministrazione. Il web ha poi costituito lo sviluppo definitivo di una serie di azioni illegali a struttura piramidale, si parte da chi gestisce gli indirizzi IP a chi piazza sul territorio dispositivi con specifici portali, siti e programmi. Il giro d’affari stimato è di 20 miliardi di euro annui a cui sono da aggiungere 500 milioni riciclati nel comparto legale. 

Forleo non si limita a presentare i dati. Le distanze minime dai luoghi sensibili e le ordinanze di limitazione degli orari sono due strumenti che negli ultimi dieci anni hanno in parte arginato il fenomeno. Ci sono le amministrazioni locali, il cui ruolo deve impostarsi in un’opera di formazione, informazione e sensibilizzazione dei cittadini. Tuttavia il punto sta nell’affrontare il problema con organicità, con una legge quadro che riordini il gioco d’azzardo. Il Governo, secondo Forleo, ha seguito la strada della legge delega, ha approvato sì il primo decreto legislativo sul tema ma senza nessun confronto con Regioni ed Enti locali. 

Lettera del Segretario: Valle d’Aosta e autonomia differenziata

Valle d’Aosta e autonomia differenziata, un dibattito delicato da affrontare in modo serio e senza nessun tentativo di mettere bandierine.
In questa Regione, per tutte le ragioni storico e culturali che ben conosciamo, un no all’autonomia senza declinarlo localmente non sarebbe capito da molti e sarebbe strumentalizzato. Certo è che la riforma in questione promossa dal Governo non lascia spazio a dubbi. È una riforma pericolosa perché amplia la sperequazione tra i territori, perché affida nuove competenze alla regioni ordinarie senza mettere risorse per la sostenibilità finanziaria di tale scelta, condannando un pezzo di Paese all’oblio. Peraltro una riforma raffazzonata prima dell’appuntamento delle elezioni europee, per permettere alla Lega di rivendicare il risultato.
Per questa ragione abbiamo costituito nei giorni scorsi un comitato con altri partiti valdostani e con le forze sociali, per raccogliere le firme contro questa riforma. Lo facciamo convintamente perché siamo per l’autonomia, ma non siamo per questa autonomia differenziata che spacca l’Italia.
Tocca a noi dunque assumere l’onere di spiegare in Valle d’Aosta perché siamo contro a questa autonomia e non contro il concetto di autonomia. Per farlo abbiamo organizzato un appuntamento fissato per lunedì 29 luglio alle ore 17.45 presso l’Hotel des Etats (municipio di Aosta) con il Sen. Alessandro Alfieri, responsabile riforme del PD nazionale, a cui parteciperà il Prof. Robert Louvin, Professore Associato di diritto pubblico comparato presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste. Perché dirsi contro l’autonomia a prescindere risulterebbe in Valle d’Aosta antistorico e fuorviante. Anzi dovremmo rivendicare con forza la nostra Autonomia e uno straordinario Statuto Speciale della Valle d’Aosta.
Proviamo dunque a discutere di merito, proviamo a spiegare ai valdostani e alle valdostane che la riforma Calderoli non aiuta la vera autonomia, e proviamo a immaginare di innovare lo Statuto per traguardare il futuro, promuovendo un dibattito ampio, partecipato, perché la mera rivendicazione sul tema autonomia non basta.
Sembrano questione molto tecniche, ma il realtà sono questioni identitarie e fondamentali, che provengono dalla lotta antifascista. Non vanifichiamo quello sforzo comune che risale a oltre 75 anni fa.

Estate militante: tra raccolta firme e feste dell’Unità

Una nuova estate militante è ormai iniziata e come lo scorso anno, anche il 2024 ci vedrà impegnati nel territorio valdostano per portare avanti politiche nazionali che rivendichino diritti per noi fondamentali.

Oltre a temi importanti come quello sanitario e dei diritti civili, saremo presenti con i banchetti alle due raccolte firme che vedono impegnato il nostro Partito. In primis quella relativa al referendum per abrogare l’autonomia differenziata, che oltre ad impegnarci nel Comitato con sindacati e altre forze politiche, ci impegnerà in incontri e dibattiti sul territorio regionale per approfondire e far comprendere il tema alla cittadinanza. Per questo il primo incontro pubblico si terrà lunedì 29 luglio 2024 alle h.17.45 insieme al Senatore  Alessandro Alfieri e il Prof. Robert Louvin, che dialogheranno sul tema con il Segretario regionale Luca Tonino. Pensiamo che sia più che mai di fondamentale importanza discutere e approfondire il tema nella nostra Regione per evitare facili strumentalizzazioni ragionando di una buona autonomia e non di un’autonomia differenziata che spacca al’Italia.

La seconda campagna di raccolta firme ci vede impegnati nella proposta di legge sul salario minimo. “Ci sono 5 milioni di lavoratori che aspettano con urgenza il rinnovo dei contratti, quelli pirata vanno bonificati, e poi c’è la proposta di tutte le opposizioni di un salario minimo a 9 euro l’ora per cui stiamo raccogliendo le firme per una proposta di legge popolare, che sarebbe a costo zero per le casse dello Stato” ha dichiarato la Segretaria Elly Schlein (articolo completo). Fino alla fine di settembre ci troverete nei banchetti in tutto il territorio valdostano per sapere dove trovarci e dove venire a firmare potrete consultare il sito o i nostri canali social, oppure contattandoci: pdemocraticovda@gmail.com.

Ai banchetti sarà anche possibile aderire e tesserarsi al Partito Democratico. Essere parte di un Partito significa partecipare attivamente, collaborare con un gruppo aperto al confronto e con l’obiettivo di restituire un Paese, una regione e ogni singolo comune alla popolazione, alla cittadinanza. Per questo entrare a far parte del Partito Democratico può diventare un passo importante per la propria comunità.

In ultimo, ma non per importanza, le Feste dell’Unità. Dopo la pausa estiva ci saranno novità sulla festa regionale a cui stiamo lavorando in questi giorni. Dal 23 agosto all’8 settembre 2024 vi ricorso la Festa dell’Unità Nazionale si svolgerà a Reggio Emilia.

Donne Dem Valle d’Aosta: rappresentanza di genere nella legge elettorale regionale

Ieri sera al Salone Ducale di Aosta si è svolto il primo evento pubblico della Conferenza Regionale delle Donne Democratiche. Al centro del dibattito la rappresentanza di genere nelle istituzioni e la prossima legge elettorale regionale. La partecipazione delle donne alla vita politica è condizione imprescindibile per garantire una democrazia inclusiva, partecipata e agita. Sono intervenute durante la serata Clotilde Forcellati, Delegata regionale alla Conferenza Nazionale delle Donne Democratiche per la Valle d’Aosta, Assessora alle politiche sociali, abitative e alle pari opportunità del Comune di Aosta, che ha introdotto e moderato il tavolo; Lorella Verrastro, Portavoce della Conferenza Regionale delle Donne Democratiche; Antonella Barillà, componente dell’esecutivo della Conferenza Regionale delle Donne Democratiche ed esperta di politiche di genere e di pari opportunità; Fabiola Megna, componente per il Partito Democratico della Consulta Regionale per le Pari Opportunità, e Roberta Mori, Portavoce Nazionale della Conferenza delle Donne Democratiche.  Presenti alla serata, che ha visto una numerosa presenza di pubblico, anche alcuni consiglieri regionali e del Comune di Aosta. 

La serata ha messo in luce diversi temi, tra cui la necessità di promuovere una nuova legge elettorale in Valle d’Aosta che attraverso l’espressione della doppia preferenza di genere faciliti una maggiore e, se possibile, paritaria  presenza femminile in Consiglio regionale e successivamente anche Giunta regionale.  Si è parlato, scardinandoli, di stereotipi e di affermazioni che ancora oggi agiscono dietro la difficoltà di esprimere il proprio voto a una candidata di sesso femminile e che dimostrano contrarietà allo strumento della preferenza di genere. L’attenzione è stata portata sulla legge elettorale comunale (n.4 del 1995), che dalla sua entrata in vigore ha il permesso in tre consiliature di aumentare la presenza delle donne nelle amministrazioni comunali dal 24 fino al 38%. 

E’ fondamentale promuovere gli strumenti finalizzati alla condivisione del poteresottolinea Roberta Mori.Chiedere di porre la fiducia negli uomini e nelle donne è un atto di pedagogia del pensiero elettorale mosso dall’idea di fondo di promozione del cambiamento. Portare avanti una cultura ed una formazione di genere è un vezzo delle donne, ma è la lente femminista attraverso cui ogni decisione politica deve passare. Dobbiamo capire se le scelte compiute sono paritarie, se rafforzano le comunità e la democrazia”.

Un affondo ancora della Mori sulla differenza tra una leadership femminile e femminista:La prima centrata sul potere della singola, esalta esclusivamente la soggettività. La seconda è orizzontale, volta a comprendere la pluralità, si fa prossima per affiancare e dare voce a chi non ce l’ha, sostenendo il processo di autodeterminazione. E’ questa l’alternativa delle forze progressiste. Le donne portano un pensiero divergente che si inserisce in dinamiche sempre uguali a se stesse, sono acceleratrici di processi democratici”.

L’invito è la partecipazione già ora a tutti i livelli. Per discutere di temi riguardanti politiche attente alla valorizzazione delle differenze e alla parità di genere, è possibile iscriversi alla Conferenza Regionale delle Donne Democratiche attraverso il modulo o la piattaforma al link https://partitodemocratico.it/modulo-di-adesione-alla-conferenza-nazionale-delle-democratiche/ oppure contattando il numero 329 984 2150. La Conferenza, che oggi in Italia conta 14.500 iscritte, non prevede l’iscrizione al PD, è un luogo aperto di confronto e dibattito. 

Per informazioni: donnedemvda@gmail.com

 

Le donne protagoniste del cambiamento in Valle d’Aosta

Donne dem vdaLa Conferenza Regionale delle Donne Democratiche organizza martedì 16 luglio alle 18.00 presso il Salone Ducale di Aosta, in Piazza Chanoux, l’incontro “Le donne protagoniste del cambiamento in Valle d’Aosta” per approfondire il tema della parità di genere nelle Istituzioni.

Considerato il dibattito politico intorno alla futura legge elettorale regionale, la Conferenza intende puntare l’attenzione sulla partecipazione delle donne alla vita politica e agli stereotipi che ancora oggi impediscono alle elettrici e agli elettori di indicare la preferenza a favore delle donne.

Dalla sua costituzione nella nostra regione, nel marzo scorso, la Conferenza ha scelto di lavorare su alcuni temi prioritari, individuando la partecipazione delle donne alla vita amministrativa e politica come uno dei cardini su cui centrare il confronto. La Conferenza, nata in seno del Partito Democratico, rappresenta un organo indipendente, composto da donne iscritte e da altre non iscritte al PD. L’obiettivo è elaborare proposte che possano essere discusse nelle sedi istituzionali per promuovere le pari opportunità in ambito economico, politico e sociale.

All’evento sarà presente Roberta Mori, Portavoce Nazionale della Conferenza delle Donne Democratiche e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico con delega a “femminismo, lotta al patriarcato e pari opportunità”.

Introduce e modera l’evento Clotilde Forcellati, Delegata regionale alla Conferenza Nazionale delle Donne Democratiche per la Valle d’Aosta, Assessora alle politiche sociali, abitative e alle pari opportunità del Comune di Aosta e Presidente della Consulta per le Pari Opportunità e la Non Discriminazione del Comune di Aosta. Interverranno, oltre alla Portavoce Nazionale, Lorella Verrastro, Portavoce della Conferenza Regionale delle Donne Democratiche; Antonella Barillà, componente dell’esecutivo della Conferenza Regionale delle Donne Democratiche ed esperta di politiche di genere e di pari opportunità; Fabiola Megna, componente per il Partito Democratico della Consulta Regionale per le Pari Opportunità.

L’evento è rivolto a tutta la cittadinanza, in particolare a tutte e a tutti i decisori politici di ogni livello, alle organizzazioni sindacali, agli enti, alle associazioni e agli organi che a vario titolo si occupano di pari opportunità in Valle d’Aosta.

Al termine del dibattito è previsto un aperitivo presso il Café du Théâtre.

L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Partito Democratico della Valle d’Aosta.

Per informazioni:  329 984 2150 / donnedemvda@gmail.com

Lettera del Segretario: le destre in Italia

L’obiezione principale è sempre quella: parlare di fascismo è superato e non ha senso. Ora vorrei essere molto, ma molto chiaro. Io non ho paura di rivedere gente con il fez, o le camicie nere e continuerò a passare tranquillamente in Piazza Venezia a Roma, ma continuo a temere un nuovo fascismo (lo vogliamo chiamare 2.0?) che le vicende di questi giorni ci raccontano con una crudità e una rinnovata recrudescenza.
Le indagini di Fanpage fanno impressione. La galassia nera non è un fenomeno marginale e ormai nemmeno sconosciuto. È un qualcosa di strutturato che preoccupa. L’antisemitismo spiega come i conti con il passato non sono ancora stati fatti e questo governo sta sdoganando il peggio. Si vede dalla fatica con cui si condannano tali episodi che la destra derubrica a folklore fino a quando non sono talmente clamorosi. Anche di fronte alle minacce nei confronti della nostra Segretaria Elly Schlein un silenzio tombale. Non è normale, non è accettabile. È un fenomeno che va combattuto senza timidezze, senza esitazione.
La risposta democratica di buona parte del Paese è un buon segnale. Il silenzio imbarazzato di un pezzo della destra è sintomatico di un brutto momento, il silenzio della Premier scandaloso.
La maturità politica si misura nella capacità di elaborazione e nell’essere al passo con i tempi che si vivono elaborando la storia da cui si arriva. Da questo punto di vista la destra ha di fronte a se un cammino lungo che pare non si voglia neanche iniziare. E non basta dire ci hanno votato, tocca a noi e resteremo. Io ho la sensazione che la sbornia stia per finire. E concordo con la frase della segretaria Schlein che dice alla premier “stiamo arrivando.”
Lo faremo e succederà prima di quanto immaginiamo. Tocca a noi. Mettiamoci al lavoro!

Fulvio Centoz: breve riflessione sulle Europee e le amministrative

Si è appena concluso un doppio appuntamento elettorale che ha visto impegnato il nostro Partito nel mese di giugno: le elezioni europee e quelle amministrative.
I risultati per il PD sono stati molto positivi!
Alle elezioni europee abbiamo ottenuto il 24,11% dei voti ed eletto 21 eurodeputati, in miglioramento rispetto al 22,74% e 19 eurodeputati eletti di 5 anni fa. Un risultato molto positivo se pensiamo che il PD partiva dal 19% di voti ottenuti alle ultime elezioni politiche e i sondaggi della vigilia ci accreditavano intorno al 20% dei consensi. Un risultato ancor più positivo se si pensa che il PD diventa il perno di qualsiasi alternativa alla destra e il primo partito delle opposizioni. Il risultato riduce anche le distanze con il partito
della Meloni (da 7 punti percentuali alle ultime elezioni politiche a 4 punti percentuali delle elezioni europee).
Ma i motivi di soddisfazione non finiscono qui. Se guardiamo alle elezioni amministrative appena trascorse e tolto il “caso Piemonte” dove abbiamo perso le elezioni regionali in malo modo (ma la sconfitta meriterebbe un’analisi a sé), le elezioni comunali ci hanno visto vincitori senza alcun dubbio. Nei 224 comuni più grandi che sono andati al voto il centrosinistra ha eletto 115 sindaci (11 in più rispetto agli uscenti) mentre il centrodestra ne ha eletti 81. In particolare, nei 29 capoluoghi al voto il centrosinistra partiva da 13 e ne ha conquistati 17 mentre il centrodestra ne aveva 12 e ne ha confermati solo 10; il M5S ne aveva due e li ha confermati entrambi.
Insomma risultati importanti che ci devono rendere orgogliosi del lavoro fatto, a cominciare dalla Segretaria nazionale fino all’ultimo dei nostri simpatizzanti.
Anche in Valle d’Aosta il risultato è stato molto positivo. Il PD è il secondo partito, è primo sulla città di Aosta e in molti comuni valdostani e rappresenta l’unica vera alternativa alla destra anche nella nostra Regione.
Ne approfitto anche per ringraziare tutto il Partito Democratico della Valle d’Aosta per il supporto che ho avuto alle ultime elezioni e a tutti gli elettori che, oltre ad aver dato il voto al nostro partito, hanno anche espresso una preferenza per il sottoscritto.
Grazie!

Fulvio Centoz

Conferenza delle Donne Democratiche Valle d’Aosta

Donne Democratiche VdALa Conferenza regionale delle Donne Democratiche ha avviato le proprie attività in Valle d’Aosta. Le 32 iscritte hanno votato, riunite in assemblea, la propria Portavoce, Lorella Verrastro, e costituito l’esecutivo composto dalla Delegata nazionale Clotilde Forcellati, da Antonella Barillà, Eloïse Dalla Schiava, Caterina Gobbi, Cecilia Lazzarotto, Megna Fabiola, Sara Timpano e Marisa Traversino. 

Da qualche settimana, sono riaperte le iscrizioni attraverso la piattaforma web https://partecipa.partitodemocratico.it/ask/Zl8xZDVfOGk0cg oppure telefonando al numero del Partito Democratico 329 984 2150

Il gruppo, costituito da donne iscritte e simpatizzanti del PD, si pone come obiettivo quello di confrontarsi, formulare proposte ed organizzare iniziative mirate  alla costituzione di politiche sempre più attente all’inclusione e al contrasto delle discriminazioni di genere. Gli ambiti su cui l’assemblea ha scelto di lavorare sono diversi, muovendosi dal lavoro ai diritti, dalla violenza di genere alla salute. Tra le priorità c’è la prossima legge elettorale regionale, ancora ferma in I Commissione consiliare. E’ necessario che nelle istituzioni venga garantita una partecipazione maggiore delle donne e che sia tutelata la parità di genere nel prossimo consiglio regionale. Perché questo accada, è fondamentale che la futura legge garantisca la doppia preferenza di genere e un numero sufficiente di donne in lista. Riteniamo altrettanto importante che le donne scelgano di partecipare e mettersi in gioco nella vita pubblica e politica e per questo vogliamo non solo incentivare l’iscrizione al gruppo, ma anche organizzare eventi sul territorio. 

Il primo appuntamento in programma sarà il 16 luglio 2024, alle 18.00, in cui sarà presente Roberta Mori, Portavoce della Conferenza Nazionale delle Donne Democratiche, per affrontare la questione della rappresentanza nelle istituzioni. Tutte le informazioni sull’evento, in via di definizione, saranno disponibili sui social e sul sito del Partito Democratico. 

Vi aspettiamo numerose per costruire insieme una Valle d’Aosta femminista, democratica e inclusiva.

25 aprile, Festa della Liberazione: Viva l’Italia antifascista!

Noi del PD Valle d’Aosta per ricordare il 25 aprile abbiamo deciso di condividere le parole del Sindaco di Aosta Gianni Nuti, pronunciate in Piazza Chanoux in occasione delle celebrazioni della Festa della Liberazione.

Parole, soltanto parole…
Sono i fatti che contano, noi siamo gente concreta. Eppure una parola può cambiare la nostra visione del mondo. Sì, perché in realtà sono pezzi di carne le parole, lame sottili e taglienti, talora sono frane rovinose. Allora spendiamo alcune parole anche oggi, certi che, ancor più oggi, non siano poi così vane.

Dal 25 aprile 1945, in questa città dal 28, siamo donne e uomini liberi. Essere liberi da un passato, ma anche essere liberi di costruire un futuro. Liberi da quel fascismo nato nel sangue, quello sparso dagli squadristi che fracassavano il cranio degli oppositori politici, compreso quello di Giacomo Matteotti, di cui ricorrono i cent’anni dalla morte il prossimo 10 giugno, ricordiamolo almeno noi. Liberi da quel fascismo spento nel sangue fratricida della guerra civile e di un devastante conflitto mondiale. Liberi da quegli occhiali che il fascismo aveva imposto per vent’anni ai nostri padri e che, come nel mondo dispotico raccontato ne l’Orso Bianco (episodio della serie televisiva Black Mirror) avevano trasformato ipotetici immaginari nemici in mostri deformi, pericolosi e istigatori d’odio: prima gli operai comunisti, poi i vecchi parlamentari, poi i libici, gli etiopi, i sodomiti, i subnormali, i giudei… usiamo il lessico dell’epoca. Seminare morte per unire un popolo. Ma era solo un regime manesco che annientava gli oppositori a suon di manganellate o di fucilate e basta? A quel tempo gli scappellotti volavano in ogni casa e all’osteria ci si menava per un nonnulla, che volete fosse mai? No, il veleno più tossico e penetrante era fatto, non ci si crede, di cultura. Ovvero di quell’insieme di idee sul mondo che ne ritagliano i contorni proprio a suon di parole e di scritte in ogni muro e di disegni-simbolo. E’ quella cultura che ha riempito le menti di menzogne e semplificazioni e ha di fatto vivere nel reciproco sospetto, confondendo una verità che, udite, esiste ed è incontrovertibile e va riconosciuta e difesa. E’ quella cultura che ha fatto sì che non ci fossero posizioni politiche di destra o di sinistra pronte a dibattere in un civile confronto democratico, ma solo l’unica posizione di un popolo monolitico. Ecco le radici del populismo, un unico pensiero grezzo, per noi valdostani anche un’unica lingua, un unico colore, il nero, un simbolo identificativo, il teschio, incarnato da un uomo solo, il Duce Benito Mussolini. Una cultura della maschera, macabro simulacro della gloriosa commedia dell’arte che passava attraverso il linguaggio del corpo, ancora più penetrante di quello delle parole. Si gesticolava in ogni consesso pubblico con enfasi solo apparentemente caricaturale, in realtà seduttiva, ammaliante, esteticamente icastica e insieme fonte di sacro timore.

Restiamo liberi, cittadine e cittadini, da plastici incantatori di serpenti. Noi, figli del 25 aprile 1945, siamo grati a colore che hanno conquistato la libertà di mettere a servizio del nuovo Stato tutte le energie migliori, gli intelletti più raffinati, le donne e gli uomini più coraggiosi con molteplici visioni del futuro: liberali, cattolici, comunisti, socialisti, membri del Partito d’Azione, autonomisti, federalisti… per scrivere le regole del gioco democratico insieme, e fondare i principi di una comunità più umana di quella passata, di immaginare una cultura migliore di quella allora ereditata e comunque persistente nelle coscienze, nonostante le macerie e i dolori e le perdite subite. Siamo grati per averci permesso, almeno fino ad oggi, d’essere liberi di esprimerci, civilmente, in ogni modo, liberi di cercare la verità con ogni mezzo, magari senza trovarla appieno, ma potendoci provare, liberi anche di ammettere che odio porta a odio e che la crudeltà sta nel genere umano e in certe condizioni si sparge da ogni parte. Assaporiamo ancora oggi la libertà di sentirci popolo nelle differenze, colorate come un arcobaleno, appassionato alla vita, attento alle fragilità, curioso conquistatore di nuove conoscenze, prudente, ma senza paura del nuovo.

Noi, figli di Emile Chanoux, Federico Chabod, Amédée Berthod, Lino Binel, Joseph Bréan, Guglielmo Caracciolo, Enrico Chantel, Cesare Olietti, Emile “Milò” Lexert. Noi, figli di Alessandro Passerin d’Entrèves, Ida Desandré, Ico Enrico Loewenthal, Antoine Caveri, Maria Ida Viglino, Anna Cisero Dati. Noi, figli di tutte le staffette e di tutti i partigiani non citati ma indimenticati, dei soldati, degli alpini e dei Carabinieri che hanno disobbedito all’invasore. Noi, indegni successori del primo sindaco della rinata città di Aosta, Carlo Torrione, non possiamo che difendere con ogni forza tutte le libertà conquistate per la nostra terra, per la nostra gente.

Per tutto questo, nell’Italia liberata, esprimiamo noi il desiderio che tutti coloro i quali giurano fedeltà al popolo italiano, nessuno escluso, con una mano sulla Costituzione pronuncino queste poche parole: io giuro di combattere ogni giorno contro il fascismo che c’è in me e che rigurgita, tenta di risalire e di prendere il sopravvento seminando intorno a me un acre odore di morte. Giuro di essere antifascista. Viva la Repubblica. Viva l’Italia liberata. Viva la Valle d’Aosta autonoma perché antifascista.