Giornata della Memoria, 27 gennaio

Perché ancora oggi serve la Giornata della Memoria? Proviamo a fare un esperimento… rigiriamo la domanda: perché non dovrebbe più servire? Perché viviamo in un mondo dove domina la pace?

Certo nella nostra Europa occidentale viviamo in pace da quasi 80 anni, peccato che i nostri media sono però pieni di notizie di conflitti, pensiamo all’Ucraina, a Gaza, allo Yemen o ai tanti luoghi che conoscono guerre di cui non ci arriva quasi notizia. Proviamo con un’altra domanda: gli esseri umani non si macchiano più del reato di genocidio? La risposta è purtroppo no!

In Darfur sta avvenendo un genocidio nel quasi completo silenzio del mondo occidentale: negli ultimi mesi ammazzati a migliaia perché di un’etnia diversa, addirittura 12.000 persone uccise in una sola città, tra i 7 e i 9 milioni di persone sfollate, ragazze che scappano e che subiscono violenze sessuali da parte di soldati con lo scopo di una pulizia etnica.

Ancora un’ultima domanda, infine, possiamo dire che l’antisemitismo è un ricordo del passato? A vedere le notizie sull’aumento dei casi di antisemitismo nel nostro paese e nel resto dell’Europa non sembra proprio. Le carneficine commesse da Hamas e Israele hanno innescato un’escalation di casi di odio religioso e razziale ai danni delle comunità ebraiche, oltre che di quelle mussulmane, in tutto il mondo. Non si tratta solo di leggende metropolitane che si trasformano in grandi complotti online che incolpano gli ebrei di ogni male, ma anche di episodi di violenza verbale, danneggiamento di proprietà privata fino ad aggressioni fisiche vere e proprie. Uno di questi casi mette i brividi: a Livorno, sono stati visti alcuni bambini che giocavano a calcio con la testa di un manichino con scritte antisemite. La sublimazione dell’odio che finisce per occupare un momento di gioco tra bambini in Italia negli anni ’20 del 2000.

Il 27 gennaio si celebrerà la Giornata della Memoria, e l’umanità sembra proprio avere ancora bisogno di ricordare quanto il male possa essere banale e presente nella quotidianità di tutti noi.

Forum delle Disabilità, diversità e fragilità: l’esperienza di inclusione del Comune di Aosta

Accessibilità Sabato 20 gennaio l’Universal Design è stato protagonista a Bologna al primo evento pubblico organizzato dal Forum Nazionale delle Disabilità, Diversità e Fragilità, presieduto da Elisa Bortolazzi e di cui Cecilia Lazzarotto è delegata per la Valle d’Aosta e l’istruzione.

Un’occasione per i ragazzi e le ragazze del Forum di presentare la propria proposta di legge sull’Universal Design redatta nei mesi scorsi e accolta dai parlamentari del Partito Democratico. Una società accessibile per e a tutti e tutte non è utopia per i membri del Forum, ma un sogno che si sta concretizzando. L’incontro, ancora disponibile online sulla pagina Facebook del Forum, ha visto contributi di molti ospiti che hanno sviscerato il grande tema dell’Universal Design in diversi tavoli, dall’ambiente ai diritti, alle amministrazioni e l’istruzione e cultura. Le esperienze dirette di sindaci che durante l’alluvione dell’Emilia Romagna hanno affrontato la grande problematica delle barriere architettoniche in caso di emergenza, in particolare quella di Lugo è stata raccontata dal sindaco Davide Ranalli.

Si è parlato di attività imprenditoriali con Marta Grelli che sta investendo sull’accessibilità turistica e ha sottolineato come l’universal design non debba essere un tema associato solo al terzo settore. L’esperienza della consigliera di Livorno che ha portato anche la sua esperienza personale di caregiver; come l’accessibilità possa diventare arte, lo ha spiegato il fotografo Gabriele Fiolo. Tra le esperienze territoriali anche quella del comune di Aosta presentata dal Sindaco Gianni Nuti, che con il Café du Théatre darà il via a un progetto di inclusione lavorativa per persone con disabilità. Il tema della vita indipendente è stato sottolineato anche dalla consigliera regionale della Lombardia Roberta Vallacchi.

Molti gli interventi di parlamentari e della segreteria nazionale: Irene Manzi, Annalisa Corrado, Virginio Merola, Marco Furfaro, Iacopo Melio, Stefano Vaccari, Brando Benifei, Ilenia Malavasi, Gianni Cuperlo.

“Una società sana non lascia indietro nessuno e nessuna” ha ricordato Marco Furfaro.

“Voi da qui costruite la spinta dal basso. Voi presentate una legge giusta, che noi sosterremo” ha incalzato Gianni Cuperlo.

Non è stato che l’inizio di un percorso che proseguirà nei prossimi mesi in molte regioni italiane.

PD VdA, CS: il Ministro dei trasporti mette a rischio la Valle d’Aosta

“Una gestione scellerata del sistema viario italiano che ancora una volta dimostra l’inefficienza del Ministro Matteo Salvini che, oltre a dedicarsi alle note scene folkloristiche, dovrebbe occuparsi anche delle deleghe che ricopre” commenta il PDVdA.

Già solo l’idea che si potesse chiudere l’autostrada tra Ivrea e Scarmagno per i mezzi con massa superiore alle 19 tonnellate è stata un’indecenza che ha gravato e ha creato un clima di incertezza su tutta la Regione Valle d’Aosta e alcuni comuni del Canavese. Ora si trovi subito una soluzione definitiva e si porti rispetto per un territorio che ha bisogno di certezze sul tema dei trasporti. Non è ammissibile che un’ipotesi così grave come la chiusura, la si sappia dagli organi di stampa. Non è ammissibile che gli stretti collaboratori dei Ministri italiani rappresentanti della comunità valdostana non siano intervenuti e non abbiano fatto nulla per evitare la chiusura, scongiurata momentaneamente dal Prefetto di Torino e dalle forze dell’ordine.

Di fronte ad una ferrovia chiusa per tre anni, la chiusura di tre mesi all’anno del tunnel del Monte Bianco per i prossimi 20 anni, della chiusura in molti weekend del traforo del Gran-San-Bernardo, alle note difficoltà sulla direttrice del Frejus, non è più possibile rinviare un ragionamento complessivo a tutela dell’economia e della dignità di questa Regione.

Il famigerato rapporto tra eletti del centro destra locali, che hanno anche occupato in massa innumerevoli CdA, in questi giorni, ribadiamo, si è concretizzato in un imbarazzante silenzio o in fievoli raccomandazioni a tutela della nostra regione dimostrando l’assoluta inadeguatezza. Non bastano le sfilate elettorali ci vuole senso di responsabilità ed una classe politica adeguata.

Conferenza Donne Democratiche, aperitivo venerdì 26 gennaio 2024

Donne Democratiche vdaLe referenti regionali delle Donne Democratiche della Valle d’Aosta, Clotilde Forcellati e Marisa Traversino, invitano tutte le donne a iscriversi e a partecipare al percorso di costruzione della “Conferenza Regionale delle Donne Democratiche”, un’occasione di incontro e confronto già da anni attiva in altre parti d’Italia. Le donne del PD regionale auspicano che queste positive esperienze nazionali animino anche il tessuto sociale e politico valdostano. Si vuole promuovere il confronto per elaborare progetti e proposte programmatiche, per mettere al centro temi fondamentali, per costruire insieme una Valle d’Aosta più democratica, giusta e femminista.
Adottando uno sguardo di genere, si vogliono affrontare i temi della parità in tutti gli ambiti sociali, lavorativi e di rappresentanza politica, la conciliazione e la condivisione del carico di cura, la valorizzazione del pluralismo culturale e lo scambio tra generazioni senza dimenticare i temi specifici del contrasto alle disuguaglianze e alla violenza di genere.
La “Conferenza Regionale delle Donne Democratiche” è aperta a tutte coloro che, iscritte o non iscritte, nutrono la stessa volontà di condividere nuovi percorsi di dialogo. Essa prende origine dalla Conferenza Nazionale, nata come “luogo di relazione, autonomo, libero, di contaminazione e di autentico confronto per riversare con forza le istanze delle donne in tutte le azioni politiche”.
È possibile fin da ora, per ogni donna interessata, entrare a far parte della comunità attraverso la campagna di adesione “Avanti tutte. Protagoniste del cambiamento” (terminerà il 31 gennaio), registrandosi sulla piattaforma: https://donnedem.it/

È questo un periodo di rinnovo degli incarichi di vertice per la Conferenza Nazionale, che vedrà nei prossimi mesi l’elezione delle nuove componenti e della Portavoce.
Per avviare il confronto, l’invito per tutte è di prendere parte all’Aperitivo delle Donne Democratiche, organizzato dalle donne del PD. L’appuntamento è per Venerdì 26 Gennaio alle 17.30 presso la sede del Partito, in C.so Battaglione 13 C ad Aosta.

È gradita la prenotazione al numero 329-9842150 oppure all’indirizzo mail pdemocraticovda@gmail.com

Consiglio Comunale Aosta: bilancio previsionale 2024-2026

A livello nazionale le aspettative di crescita economica sono risultate ben inferiori alle attese. Le politiche nazionali messe in campo dal governo, l’aumento dei tassi di interesse da parte della BCE e l’inflazione generalizzata, hanno inciso sugli investimenti ma anche sulle scelte di risparmio e sui consumi delle famiglie.
In questa fase di incertezza la realizzazione di tutti i progetti del PNRR deve assumere un ruolo centrale nella strategia di crescita a livello macroeconomico.
In questi giorni il Consiglio comunale di Aosta sta discutendo il bilancio di previsione ed il documento unico di programmazione (DUP) per il triennio 2024/2026. I documenti programmatici che caratterizzano l’ente e che contengono gli indirizzi e gli obiettivi strategici per la città con le opportune coperture finanziarie.
Se da un lato si mantiene inalterata la pressione fiscale a carico dei cittadini aostani, dall’altro lato si vuole garantire la massima attenzione agli ultimi, e ancora, da un altro lato si vuole proseguire e terminare tutti
quegli investimenti che vogliono restituire Aosta come una città sostenibile, turistica, rinnovata, sociale e a totale misura del cittadino e dei suoi visitatori.
L’esercizio finanziario 2024, al netto delle partite di giro, pareggia sulla cifra quasi 86 milioni di euro, di questi, 20 milioni sono destinati agli investimenti.

Giovani Democratici: rapporto di fiducia eletti ed elettori

La legislatura che sta finendo, tra poco più di un anno finirà (nel 2025).

«Votavo comunista e avevo fiducia in Enrico Berlinguer. Non sto dicendo che fosse perfetto, sto dicendo che mi fidavo».
A pronunciare queste parole fu Lucio Dalla in un’intervista nel 1997. L’espressione “mi fidavo di lui” fa capire come i simboli e gli ideali che presentiamo sulla scheda elettorale, siano poi sovrastati dalla personalità e le capacità di chi li professa.
Anche nel quotidiano sentiamo parlare di “Voto il partito della Schlein” o “Voto il partito della Meloni”, come se fosse un voto più per la persona che per il partito.
Sempre restando in tema di fiducia, colei che fa da collante tra eletti ed elettori e capace di mantere in piedi governi, il punto cardine delle elezioni amministrative é proprio la possibilità di poter esprimere una o più preferenze nella lista che si vuole votare, ciò rendere ancora più concreto il discorso di dover fidarsi di qualcuno ancor prima del simbolo scelto.
“Fidarsi é bene, ma non fidarsi é meglio” tutti almeno una ci siamo scontrati con questo proverbio, ma se dovessi darvi una risposta vi direi che far delegare a qualcun’altro è molto peggio.
Ed ecco qua alle porte il momento di dover tirare le somme e guardarsi indietro vedendo ciò che si è fatto chiedendosi: “chi si fiderà di noi?”
É con questa premessa che voglio augurarvi un buon 2024, un anno che con tutta probabilità sarà molto dispendioso ed insidioso, vi sarà la nuova legge elettorale sul tavolo e le varie squadre inizieranno a formarsi, forse il 2025 sembra ancora lontano ma sono sicuro che al mattino seguente alle elezioni europee, che cadranno a metà anno, molti inizieranno ad aver chiaro quanto sta per arrivare.
Se è vero come diceva Dalla che l’anno che sta arrivando tra un anno passerà, io credo che tutti per il 2025 si stiano già preparando, ma questa non è una novità.

Consiglio Regionale: bilancio 2024-2026

Riportiamo di seguito l’approfondimento dei consiglieri Paolo Cretier e Antonino Malacrinò.

Un bilancio regionale mirato al benessere e alla crescita sostenibile.
Il bilancio, definito come “sostenibile”; da molti, si caratterizza per un aumento degli stanziamenti su diverse voci di spesa, in particolare sulla sanità e sull’istruzione, che rappresentano circa il 40% del totale. Ciò evidenzia l’impegno della regione nel cercare di garantire servizi di qualità e accessibili a tutti i cittadini.

Dal punto di vista ambientale, il bilancio prevede una serie di iniziative volte a valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche e a razionalizzarne l’utilizzo. Vengono stanziati fondi per interventi di ripristino e manutenzione dei siti naturali e viene favorita la transizione energetica attraverso il potenziamento dei contributi per l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale.

Il bilancio regionale mostra anche una forte attenzione al benessere sociale e al sostegno delle categorie più vulnerabili. Viene previsto un finanziamento per l’ARER, con l’obiettivo di affrontare le difficoltà degli inquilini di edilizia residenziale pubblica. Vengono inoltre destinati fondi per facilitare l’integrazione dei cittadini stranieri e per favorire la partecipazione dei minori con disabilità ai servizi ludico-ricreativi estivi. La lotta contro la violenza di genere è un’altra priorità del bilancio regionale. Vengono stanziati fondi per
sostenere le attività del Centro antiviolenza e per un nuovo provvedimento legislativo in materia di violenza di genere.

Il sostegno al volontariato e al terzo settore rappresenta un altro aspetto importante del bilancio. Viene previsto un contributo straordinario per il Centro Servizi per il Volontariato, al fine di sostenere le realtà solidaristiche territoriali. Inoltre, viene istituito un fondo speciale per un nuovo intervento legislativo in materia di Terzo Settore.

Il bilancio regionale per il 2024 si caratterizza anche per il sostegno all’istruzione, viste le importanti risorse messe in campo inoltre viene prevista l’estensione del contributo “c.d. carta docenti” anche ai supplenti a tempo determinato.

Vengono individuate priorità nella futura attribuzione dell’avanzo di amministrazione, con una particolare attenzione alla salute, alle politiche sociali e al sostegno delle infrastrutture sportive.

Complessivamente, il bilancio regionale per il 2024 riflette un impegno concreto verso la sostenibilità economica, ambientale e sociale. Le risorse sono allocate in modo mirato per favorire lo sviluppo
equilibrato della regione, con l’obbiettivo di promuovere la crescita economica, il benessere dei cittadini e il rispetto dell’ambiente.

Dimensionamento scolastico: scelta strategica in Valle d’Aosta

Se a livello nazionale il mondo della scuola ha innescato la protesta legata al dimensionamento scolastico, in Valle d’Aosta arriva il plauso anche dai sindacati. Molte regioni italiane, infatti, perderanno molte scuole e le autonomie scolastiche, in Emilia-Romagna 20 scuole in meno, Sicilia ben 95, non mancheranno problemi in Toscana, nel Lazio, in Campania, Veneto, Liguria… Il Ministro Valditara sostiene di migliorare l’organizzazione e di limitare le reggenze nelle dirigenze, ma chi lavora nel mondo scuola sa che questo causerà una grave perdita di posti di lavoro, la mancanza di scuole in territori piccoli e periferici, e l’aumento del numero di alunni nei plessi attivi.

In Valle d’Aosta si è deciso di operare diversamente, consentendo anche alle nostre scuole di montagna di sopravvivere. La popolazione di montagna è ben a conoscenza del problema del calo demografico nella nostra regione e dello spopolamento delle aree montane, ma la mancanza di scuole non farebbe che aggravare il problema. Così i nostri plessi, grazie anche al nostro Assessore Guichardaz, resisteranno e non verrà fatto alcun accorpamento per il triennio 2024/2027. Se nel resto d’Italia scompariranno molte autonomie scolastiche, in Valle d’Aosta ne nascerà una nuova, il CRIA (Centro Regionale per l’Istruzione per Adulti), scuola serale che troverà una suo identità dall’a.s. 2024/2025 con un suo Dirigente.

Ancora una volta possiamo dimostrare che le destre non sono attente al mondo della scuola, a differenza delle forze di sinistra.

PD VdA: un anno ricco e impegni per il 2024

Il 2023 è stato un anno ricco di impegni e cambiamenti per il Partito Democratico. Le primarie di inizio anno hanno visto l’elezione della Segretaria Elly Schlein. La deputata è stata eletta con un ottimo risultato anche in Valle d’Aosta con oltre il 70% di preferenze. Nella prima assemblea nazionale, a cui hanno partecipato Luca Tonino, Cecilia Lazzarotto, Eloise Della Schiava, Piero Ferraris e Andrea Lamberti, sono stati eletti in Direzione Nazionale il Segretario Luca Tonino e la consigliera comunale di Aosta Cecilia Lazzarotto. In questi mesi tra i vari temi affrontati in Direzione anche il nuovo regolamento dei circoli del PD e un’ultima convocazione che ha avuto al centro il tema della riforma finanziaria del Governo Meloni che mette in seria difficoltà cittadine e cittadini italiani. Tagli alla sanità, all’istruzione, alla ricerca, ai finanziamenti per i giovani, i centri antiviolenza… L’impegno del Partito Democratico non si ferma e si continueranno ad affrontare battaglie importanti, dal salario minimo (proposta di legge rifiutata dal Governo e che aveva visto l’unità di tutte le opposizioni ad esclusione di Italia Viva), il diritto alla sanità pubblica, a una istruzione di qualità per tutte e tutti, passando per i diritti civili e l’impegno nel trovare soluzioni di pace nelle guerre tra Russia e Ucraina e tra Israele e Palestina.

Cosa è successo in Valle d’Aosta? Dopo aver scongiurato l’ennesima crisi regionale, si è trovato un accordo e il nostro assessore Jean Pierre Guichardaz è passato dal turismo, sport e cultura, all’istruzione e cultura. Nel settore dell’istruzione tra le maggiori iniziative ricordiamo il bonus 500 erogato a tutti e tutte gli/le insegnanti (precari e non) per tutti gli anni a partire dall’anno della sua introduzione 2015. Una scelta unica in Italia, che prevede anche l’erogazione del bonus 500 anche a tutti i precari della scuola a partire da questo anno scolastico. Altra scelta unica in Italia è la decisione di non accorpare tutti i plessi scolastici, ma di mantenere anche le scuole di montagna.

In Comune ad Aosta non sono mancate le approvazioni di molti progetti presentati per il PNRR che vedranno la realizzazione di nuovi posti negli asili nido del capoluogo e che vedranno riqualificare i quartieri Cogne e Dora. Altri fondi consentiranno di eliminare, finalmente, i grattacieli del Q. Cogne. Non ultima la candidatura di Aosta a Capitale della Cultura 2025, che ha visto arrivare il capoluogo tra i 10 finalisti e un ruolo importante nella progettazione culturale dei prossimi anni.

Un anno che ha portato al PD Valle d’Aosta una ventata di novità sul piano politico, con un’attenzione da parte della nuova Dirigenza Nazionale. La segretaria Elly Schlein è arrivata in Valle d’Aosta lo scorso gennaio per presentare la sua mozione per le primarie, ma non ha abbandonato la nostra regione tornando a settembre in occasione di una ritrovata Festa dell’Unità, riproposta in Valle d’Aosta dopo oltre 10 anni di assenza. L’On.Chiara Gribaudo non è mancata per la festa di tesseramento la scorsa primavera e anche lei tornata per la Festa dell’Unità. L’appuntamento di settembre ha visto tornare in Valle d’Aosta l’On. Mauro Berruto e l’Eurodeputato Brando Benifei. Alla Festa dell’Unità è stata formalizzata in Valle d’Aosta anche la collaborazione con Volt Italia e PD VdA, un momento importante che crea una visione politica non solo regionale, ma anche nazionale ed europea.

Cosa aspettarsi dal 2024? Sicuramente l’impegno costante del Partito Democratico nei confronti di cittadine e cittadini della nostra regione, incontri sul territorio da parte degli eletti in regione e nei consigli comunali, eventi di approfondimento e formazione, una scuola politica, la Festa dell’Unità e l’appuntamento importante delle elezioni europee nel mese di giugno 2024.

Lettera del Segretario: un anno di Governo Meloni

Sta per finire un anno complesso e impegnativo. Non si tratta della solita frase di fine anno, ma credo che per il Paese lo sia stato davvero.
Ѐ stato il primo anno intero in cui il governo presieduto da Giorgia Meloni ha guidato l’Italia. Un Paese in cui non ci riconosciamo e che ha oggettivamente è un Paese peggiore rispetto a quello passato.
Vorrei spiegare sommariamente il perché in 3 questioni:
  • è sicuramente un Paese più diviso. Da questo punto di vista il Governo ha tagliato lo stato sociale venendo meno anche ad impegni elettorali. Lo ha fatto senza una strategia ma facendo cassa sui più poveri, su quelli in difficoltà, su quelli che in un momento di crisi già barcollavano. Stop al reddito di cittadinanza e nessuna misura compensativa, muro incomprensibile su reddito minimo. Insomma ognuno se la deve cavare e se non ce la fa pazienza;
  • sul tema della credibilità internazionale credo che si sia toccato il fondo con la posizione sul MES (l’Italia è l’unico Paese che non ha aderito). Una posizione incomprensibile, tutta ideologica e che ci relega a un ruolo marginale. Non bastano le gite fuori porta dei vari ministri per recuperare un ruolo che non ci appartiene più;
  • la scarsa attenzione alle questioni ambientali è disarmante. Regna una confusione assoluta e nessuna idea di futuro. Il cambiamento climatico e le conseguenti emergenze idrogeologiche che rappresentano un vero dramma in questo Paese e che richiederebbero ingenti finanziamenti hanno visto una contrazione dei fondi anche a fronte di risorse PNRR.
Sono tre piccoli esempi ma sintomatici dell’idea di Paese e della totale mancanza di un’idea prospettica. Contro questa deriva del Paese non sarà sufficiente solo una forte opposizione, ma dovremo immaginare una proposta di governo alternativa che sulla questione dei temi possa coinvolgere le forze politiche che non partecipano al governo. Ѐ una sfida importante ed essenziale per cambiare il verso di questo Paese.