Consiglio Comunale: Giornata della Memoria, nuove pietre d’inciampo

Nella giornata di martedì 28 gennaio 2025 il Consiglio Comunale di Aosta ha preso l’impegno di implementare le pietre d’inciampo nella città. Ad oggi ne è presente solo una davanti alla Questura della città, dedicata a Camillo Renzi.

Il Consiglio Comunale ha proposto la posa delle nuove pietre in luoghi importanti della città per far sì che la memoria si mantenga viva e per consentire alle nuove generazioni, e non solo, di non dimenticare gli orrori e i crimini del nazifascismo. IlJardin de l’Autonomie, dove oggi sorge l’Università della Valle d’Aosta un tempo vi era la caserma da dove molti giovani militari e ufficiali sono stati deportati.

Un dibattito ampio e condiviso contro le discriminazioni, i crimini d’odio, l’intolleranza… in una realtà storica in cui purtroppo continuiamo a sentire parlare di deportazioni, lager e genocidio. Il quadro geopolitico internazionale infatti non ci rassicura, date anche le immagini e le parole uscite dalla Casa Bianca in cui si parla esplicitazione di deportazione in riferimento agli immigrati. Se parliamo di Israele e Palestina non possiamo tenere conto delle scelte di Netanyahu e dei crimi di guerra di cui si è macchiato.

A 80 anni dell’apertura dei cancelli di Auschwitz del 27 gennaio 1945 la storia sembra essere stravolta, e chi doveva presenziare alla celebrazione della memoria in rappresentanza di un popolo oppresso non era presente, ma non lo era neanche chi doveva rappresentare quell’armata rossa che arrivava da est a liberare i campi. Angoscia che solo 80 anni dopo, entrambi i rappresentanti dei due Paesi siano accusati di crimini di guerra e contro l’umanità e penda su di loro un mandato di cattura internazionale.

Per consentire la memoria nella città di Aosta i gruppi di maggioranza, con il sostegno dei gruppi di minoranza, si sono impegnati ad avviare l’iter per consentire la posa di nuove pietre d’inciampo e aumentare così l’ampiezza del più grande monumento diffuso del mondo ideato dall’artista tedesco Gunter Demnig.

Comune di Aosta: si investe in cultura

Se a livello nazionale il governo Meloni ha deciso di investire meno nella cultura, forse perché sono ancora fermi alle affermazioni di Tremonti “con la cultura non si mangia”, il Comune di Aosta continua ad aumentare la voce di bilancio proprio nella cultura, perché crede fermamente nella crescita dei propri cittadini e delle proprie cittadine. La città ha saputo restituire un’offerta culturale che è cresciuta con gli anni e si rivolge a tutte le fasce d’età. In questi anni di legislatura sono stati creati nuovi eventi, ne sono stati riattivati altri e potenziati altri ancora. Questa legislatura ha fatto ripartire Enfanthéatre, allargando l’utenza non solo all’infanzia ma anche alla pre-adolescenza e adolescenza.  Consentendo ai più giovani di accedere al teatro gratuitamente.

La voce di bilancio in crescita alla voce cultura è la dimostrazione che questa maggioranza crede fermamente nel valore della cultura e la cittadinanza sta rispondendo positivamente all’offerta, non solo teatrale, ma anche partecipando ad altri eventi come Letture Altre, Riverberi, La grande invasione, Festival della città diffusa, ecc. Proposte culturali che hanno consentito di scoprire e/o riscoprire luoghi della città, portando la cultura anche in luoghi insoliti (come il parking de la ville).

La co-progettazione del Teatro Giacosa ha riportato il teatro e il cinema in città, consentendo di avere un’offerta plurale. La co-progettazione ha consentito inoltre una rinascita dell’ormai ex Cittadella, oggi Plus. L’offerta di Plus non è più solo all’interno dei locali di via Garibaldi, ma in tutto il territorio cittadino e non solo, l’offerta infatti coinvolge anche gli altri comuni valdostani che consente una rete su tutto il territorio regionale.

Ricordiamo anche la grande eredità legata al dossier Aosta Capitale della Cultura e il 2050° compleanno di Aosta che si festeggerà il 21 dicembre 2025 e i cui investimenti sono partiti già nel 2022, non alla vigilia delle elezioni.

In ultimo, ma non per importanza, il Café du Théatre che è parte della co-progettazione che ha ripreso le sue attività andando oltre la semplice gestione, ma ha portato l’inclusione dando un valore aggiunto consentendo di portare avanti progetti di vita indipendente per persone con disabilità.